Mostrerò alla ragazza che gira spesso qui intorno i fiori cresciuti sul pavimento della cantina, e successivamente glieli regalerò.
Ma poiché non si fa vedere da almeno due settimane occorre prima trovarla.
Quando finalmente la trovo non le chiedo dov’è stata in queste due settimane (sono affari suoi) ma la invito semplicemente nella mia sistemazione, le indico il pavimento e le dico, sforzandomi di mantenere un tono di voce sobrio:
E’ il mio regalo per te
Lei alza gli occhi e mi dice con tono sobrio per niente divertito:
Molto divertente
Abbasso gli occhi e vedo che al posto dei fiori c’è un essere antropomorfo col fallo in erezione.
Mi chiedo quali significati può avere, e mentre ne individuo almeno tre, la ragazza mi esprime il secondo:
Ti assomiglia
Il tono di voce è sobrio con una venatura non dico sprezzante ma lontanamente vicina al sarcasmo compassionevole.
Tuttavia è difficile capire cosa pensi per davvero.
Le espongo la terza ipotesi, ovvero che si tratti di uno scherzo invasivo di Elia Billoni.
Lei mi dice:
Ciao
E se ne va, perché ad un certo punto bisogna pur finirla.
Rimango a guardare questo essere antropomorfo col fallo in erezione che ha preso il posto dei fiori di cantina.
Amareggiato ma in fondo neanche tanto sorpreso, ho la sensazione che non succederà niente.